A CHI HA UN DIESEL... Prima di fare questo discorso
occorre una piccola premessa.
Quanto sto per dire danneggia gravemente il
ministero delle finanze, inoltre
e' considerato "truffa" dallo stato. Se
deciderete di mettere in atto quanto
NON vi consiglio affatto di fare,
quindi, sarete perseguibili e io ovviamente NON vi consiglio di farlo. VI
spiego semplicemente e nel dettaglio cosa NON fare.
La premessa
criminosa e' la seguente: quando i motori diesel vennero ideati,
non
esisteva ancora il carburante che oggi noi definiamo "diesel". Non esisteva
perchè non esistendo i motori diesel, nessuno(escluso il buon Diesel) si era
mai chiesto con cosa farli camminare.
Quindi, i primi motori diesel
furono concepiti avendo come combustibile degli oli vegetali, come l'olio di
semi, l'olio di soia, l'olio di girasole,
l'olio di semi vari, e così
via. Sì, proprio così, quelli che usate in casa per friggere.
La
domanda e': e i motori di oggi? La risposta e' : idem. La stragrande
maggioranza dei motori diesel (credo potreste avere dei problemi con quelli
turbo compressi)
[N.d.Borto Caro Grillo... dimentichi
un piccolo particolare... nel 2005 non puoi comperare una macchina diesel che
non sia turbo! nessuna casa automobilistica ce l'ha in listino!!!!! L'ultima, se
non erro, era la Citroen con la Saxò 1.5d]
e' capace di bruciare uno qualsiasi degli oli che si usano
in cucina, con l'eccezione dell'olio di oliva (dovreste prima surriscaldarlo,
aspettare che decanti il residuo, e poi ossidare alcune sostanze facendoci
gorgogliare dell'aria mentre bolle. Far passare dell'ossigeno dentro un
combustibile liquido che bolle non e' mai saggio, quindi non lo fate se non
vi chiamate Enichem di cognome. Per di più il numero di esano e' alto, quindi
il botto lo sentirebbero molto lontano).
Comunque, la notizia che il
Resto del Carlino dava oggi e' la seguente. La gente, a quanto sembra , sta
iniziando a scoprire l'olio di colza. L'olio di colza e' un oliaccio di merda
che le industrie usano per friggere su larga scala, e ha due vantaggi: il
primo e' che rovina il fegato molto lentamente , il secondo e' che costa
poco.
Costa poco nel senso che all'ingrosso e nei discount il suo prezzo
oscilla tra il 0.45 e i 0.65 euri/litro.
E quindi il Carlino dice che
molta gente, "complice il tam tam su internet" inizia a prendere d'assalto i
discount per comprare questo olio. Dopo di che lo si ficca nel motore.
Problemi tecnici? L'unico problema tecnico e' che l'olio vegetale e'
leggermente più denso degli altri, e quindi potrebbe dare dei problemi
all'accensione. L'ideale sarebbe partire con il diesel petrolifero, e poi
iniziare con l'olio di semi vari, o l'olio di colza. Questo significa che la
cosa migliore da fare e' testare sul vostro motore quale sia la percentuale
massima di olio vegetale che potrete usare. Prima ne aggiungete il 10% e
vedete come va, poi il 20% e vedete come va, poi il 40% e vedete come va,
eccetera.
La cosa che dovrete verificare e' come si comporta in
accensione. I vecchi motori diesel, quelli non common rail, quelli con le
candelette di preriscaldamento per intenderci, NON hanno alcun problema e ci
potrete cacciare dentro quanto olio vegetale volete.
[N.d.Borto ho recentemente guidato 2
diesel common rail: un 2.2 Mercedes e il 1.9 Fiat... come mai entrambi avevano
le candelette? A me risulta che le candelette sul diesel c'erano ci sono e ci
saranno...]
Quelli common rail invece vanno verificati come dicevo
prima, aggiungendo lentamente percentuali sempre più alte di olio vegetale.
Non sarebbe stranissimo se riusciste anche voi, come la maggior parte, ad
aggirarvi sul 75% - 80%. L'olio di semi, l'olio di colza, possono costare
anche 0.45-0.50 al litro. Il diesel...
Tutto qui, direte voi? No, non e'
tutto qui. Perchè lo stato considera questa cosa una truffa, cioè un reato.
Se voi, cioè, comprate legalissimamente un litro di olio di colza e anziché
friggerci i calamari lo infilate nel serbatoio del vostro diesel per lo stato
state compiendo un reato che e' truffa, perchè state evadendo la tassa che
c'e' sui carburanti.
Non importa il fatto che l'automobile sia VOSTRA e
anche l' olio sia VOSTRO e quindi ci fate quel che volete. Lo stato dice che
nel momento in cui diventa carburante , qualsiasi cosa debba pagare delle
accise. Quindi nel momento in cui io sbatto, che so, il resto del carlino
nella stufa, sto compiendo una truffa perchè il resto del carlino NON paga l'accise
sui carburanti ad uso domestico.
Allora, qual e' il problema? Il
problema e' che il carlino vorrebbe dare la notizia, come la voglio dare io,
mentre lo stato (che teme che la gente sappia come truffarlo) non vorrebbe. E
così, i giornalisti sono minacciati di denuncia, per istigazione a
delinquere, qualora dicessero che tale operazione sia possibile, e che tale
operazione sia vantaggiosa.
Quindi, mi adeguo.
Allora, con questa
operazione il diesel lo pagate dai 0.45 ai 0.65 euri al litro. Siccome il
diesel petrolifero , come e' noto, costa MENO di così, allora l'operazione e'
svantaggiosa.
Allo stesso modo, bruciare olio di colza inquina zero.
Inquina zero perchè siccome il bilancio chimico di una pianta e' nullo, il
CO2 che buttate nell'atmosfera e' lo stesso che la pianta ha assorbito per
crescere, e il bilancio per il pianeta e' nullo. Le misurazioni poi mostrano
come il tasso di zolfo sia pressoché nullo, e le polveri sottili siano la
metà del diesel petrolifero. Siccome inquinare e' BELLO, allora ovviamente
(in ottemperanza alle leggi vigenti) devo dirvi che usare l'olio di colza e'
SBAGLIATO perchè rispetta l'ambiente, cosa che , come sappiamo tutti, non e'
giusto fare.
Come se non bastasse, l'olio di colza ha un numero di esano
leggermente (il 3%) migliore rispetto al diesel petrolifero, ovvero il vostro
motore non solo durerà di più, ma avrà una resa migliore e brucerà meno
combustibile. E questo, come ci insegnano le vigenti leggi, e' MALE, perchè
dire il contrario sarebbe istigare alla truffa.
La stessa cosa vale
per l'olio di canapa, che e' ancora migliore rispetto ai precedenti due.
Errata corrige: trattandosi di truffa contro lo stato, e' ancora PEGGIORE.
Sporca di meno, mentre noi tutti sappiamo che inquinare e' BELLO, rende di
più, e non c'e' bisogno che vi elenchi le insidie del risparmio (pratica
immonda e scellerata) e, come se non bastasse, e' una sonora mazzata nei
coglioni a Siniscalco, la persona in Italia le cui gonadi stanno più a cuore
a tutti noi. Guardatelo: i suoi occhioni profondi, quello sguardo languido e
sensuale, l'espressione viva e intelligente: come pensate di dare un
dispiacere ad un "piezz'e'core" del genere?
Quindi, vi esorto a NON
piegarvi a queste diaboliche pratiche consistenti nel risparmiare (vade
retro, satana!) soldi mettendo (coprite gli occhi alle vostre figlie) olio di
colza nel serbatoio della vostra automobile diesel (che Siniscalco mi
perdoni, l'ho detto!), risparmiando per di più di inquinare il pianeta (che
come sappiamo invece necessita di dosi crescenti di inquinamento.
La
colza danneggia gravemente Siniscalco.
Aut. Min. conc. Fate finta che ci
sia anche un bel rettangolo color nero "annuncio funerario" attorno, come
nelle sigarette.
Come mai dico questo? Dico questo non perchè sia una
novità, ma perchè e' una di quelle notizie che non si dovrebbero far
circolare, e che sui giornali non trovano spazio. Motivo evidente: contate il
numero di pubblicità di aziende che fanno carburanti, e il numero di
pubblicità di aziende che fanno olio vegetale, e scoprirete il perchè.
Siccome in USA c'e' un dibattito sul potere dei blog, mi piacerebbe fare un
test: vedere quanto si diffonde una notizia (sebbene già nota a molti) in
barba alla censura industriale che vige sui giornali, e che usa il ricatto
"non faccio più pubblicità sul tuo giornale se non dici cosa voglio io".
Quindi, se vi va, e avete un blog, replicate o linkate questo articolo, o
dite le stesse cose con parole vostre. Non so perchè, ma a me Siniscalco non
fa tanto sesso.
In generale, comunque, oltre all'olio di colza e a quello
di canapa che sono gli ideali, vanno bene anche l'olio di semi di girasole,
quello di semi vari, quello di mais. L'unica discriminante e' il costo al
litro, il che esclude l'olio di oliva, oltre ai problemi legati alla densità.