In Italia circa 8000 persone ogni anno perdono la vita e 700.000 rimangono ferite in incidenti stradali. Non è una "calamità naturale": nella stragrande maggioranza gli incidenti sono causati dai comportamenti scorretti di chi guida. Anche le conseguenze sono in parte determinate dalla nostra "imprudenza quotidiana". La cintura di sicurezza "trattiene" la vita, ma pochi la usano nonostante l'obbligo di legge; e pensare che, nei paesi in cui l'utilizzo è generalizzato, i morti e i feriti gravi si sono praticamente dimezzati! In Italia, se la cintura fosse usata da tutti, in un anno si salverebbero oltre 2200 vite, decine di migliaia eviterebbero di ferirsi gravemente, e si risparmierebbero oltre 5.000 miliardi in costi socio-sanitari. Allacciamo le cinture, utilizziamo il casco e i seggiolini per i bambini, rendiamo più sicure le strade con dissuasori di velocità e altri interventi strutturali, rispettiamo le distanze di sicurezza, evitiamo di bere alcolici e di viaggiare stanchi, rispettiamo pedoni e ciclisti: tuffi insieme possiamo riportare la civiltà sulle strade e trasformare le strade amare in strade da amare.
Una delle cose che mi fa più incazzare di questo paese terzomondista in cui
viviamo è il fatto che i comportamenti e le decisioni della maggiorparte
delle persone sono dettati da considerazioni molto futili, spesso derivanti
da una scarsa informazione, o peggio, da un'informazione distorta,
solitamente proveniente dalla televisione.
Capisco che ci siano problemi ben più grandi al mondo, ma io nel mio piccolo
sto cercando di condurre una campagna per salvare delle VITE UMANE, e se un
giorno sapessi che tutta questa fatica è servita a qualcosa, credetemi, ne
sarei fiero.
Visto quanto detto sopra, capirete come mi faccia incazzare come una iena
sentire fare determinati discorsi da persone che "dovrebbero" avere una
conoscenza più che buona dei principi più elementari della fisica.
E' proprio con voi che dovrebbe essere più facile spiegare dei concetti,
mentre certe argomentazioni che mi vengono esposte, fanno veramente cadere
le braccia...
In Italia circa 8000 persone ogni anno perdono la vita e 700.000 rimangono
ferite in incidenti stradali.
Soffermiamoci su questo dato... 8000 e
700000 all'anno... se ci pensate bene sono 22 morti e 1917 feriti AL GIORNO,
avete idea che vuol dire?????
Ma andiamo con ordine:
Per semplificare la cosa farò un piccolo esempio
Urto frontale (tipico del tamponamento) a 50 Km/h.
Ci tengo a far notare che la velocità di 50 Km/h è assolutamente irrisoria
rispetto alla velocità che normalmente si tiene nel traffico cittadino (per
quanto riguarda l'autostrada vedi più sotto).
Senza parlare di velocità più o meno folli raggiunte sui viali alle 4 di
mattina....
Inoltre è opprtuno ricordare che un incidente può essere mortale già da 30kmh, se non si usano i dispositivi
di ritenuta.
85% degli incidenti avviene in città.
70% della mortalità in auto si può abbattere con l'uso delle cinture.
Ora, si può supporre che il veicolo non vada a sbattere senza frenare (anche
se non è detto, vedi gente che si distrae per aggeggiare la radio o
accendersi una sigaretta), ma dato che la velocità ad inizio frenata è
maggiore, 50 Km/h è una buona approssimazione.
Qui possiamo vedere alcuni
crash-test effettuati a 64km/h su moderne vetture
Ipotizziamo un passeggero (o guidatore, è lo stesso) di 70 Kg di peso (e
alcuni di noi stanno messi peggio...) e calcoliamo l'energia cinetica
derivante da un urto a 50 Km/h contro un ostacolo fermo (senza cinture, of
course)
E = 1/2*m*v^2 (spero che vi ricordiate la formula dell' Energia cinetica.)
m = 70 Kg
v = 50 Km/h = 13.89 m/s
E = 6752.62 J
Capisco che sia difficile quantificare quanti siano 6752 Joule, e quindi vi
faccio un esempio più illuminante:
N.B. Per quest'esempio utilizzerò un'approssimazione, ossia che
l'accelerazione subita dal corpo sia pari a quella di un corpo in caduta
libera, approssimazione accettabile visto che altrimenti dovremmo
considerare un accelerazione infinita, in caso di urto perfettamente
anelastico, ma non è il caso dell'urto fra due auto.
Quanto tempo impiega un oggetto in caduta libera a raggiungere 50 Km/h?
t = v/a
v = 13.89 m/s
a = 9.81 m/s^2
t = 1.41 s
Quanto spazio percorre il suddetto corpo in un tale lasso di tempo (in
caduta libera)?
s = 1/2*a*t^2 = 9.75 m
Quanto spazio percorre il suddetto corpo in un tale lasso di tempo (a 50
Km/h costanti)?
s = v*t = 19.58 m
Dunque, ipotizzando un'accelerazione pari a quella di gravità, se il corpo
fosse in caduta libera subirebbe un urto pari a quello di un corpo che cade
da 9.75 m.
Se il corpo avesse una velocità uniforme di 50Km/h subirebbe un urto pari a
quello di un corpo in caduta da 19.58 m.
In realtà la situazione reale è una via di mezzo: il corpo parte ad una
velocità di 50 Km/h, ma (supposto che riesca ad attraversare il parabrezza
senza incastrarsi nel tetto), subisce successivamente una decelerazione,
mancando di propulsione propria.
Tenendo conto di questo fatto, ritengo che un risultato intermedio di 12 m
sia accettabile.
Ora, abbiamo calcolato che un urto a 50 Km/h causa un impatto pari a quello
che si avrebbe cadendo dal QUARTO PIANO DI UN PALAZZO!!!! (ipotizzando 3
metri per piano, ipotesi plausibile)
A questo punto vorrei che mi rispondesse la persona che asserisce di
riuscire a "mettere le mani sul cruscotto per fermarsi senza bisogno delle
cinture: vieni a casa mia, (casualmente sto al quarto piano), buttati di
sotto e fermati con le mani quando arrivi a terra.
Se ci riesci senza farti male (o facendotene poco) ritiro tutto quello che
ho detto.
Qualcuno mi potrebbe obiettare che se uno non si vuole mettere le cinture
sono affari suoi.
E' vero, ma il discorso è più o meno come questo: in fondo ci sono tanti
coglioni che si rovinano la salute fumando le sigarette, a te che te ne
frega?
Lasciamo stare le sigarette (dove entrerebbe anche la questione fumo
passivo) e restiamo in argomento, si possono distinguere 2 casi :
1) quello senza cinture guida, o comunque sta davanti
2) quello senza cinture sta dietro di me o dietro qualcuno con le cinture
Caso 1: E' vero, sono affari suoi, ma oltre al dispiacere che può dare
lasciando su questa terra gli amici cari, c'è da tener presente che se
questa terra non la lascia, di sicuro ci continua a vivere maluccio, e le
spese mediche chi le paga? Noi altri, ovviamente. E io personalmente non
capisco per quale motivo debba pagare con le tasse le cure ad un imbecille
che ha messo a repentaglio la propria vita per fare il "macho".
Caso 2: Se io ho la testa per capire che le cinture mi salvano la vita, non
vedo perchè debba vanificare tutto per il fatto che il solito imbecille di
cui sopra non se le allaccia e mi precipita con i suoi 6752 J sulla schiena,
spaccando sedile, poggiatesta e collo del sottoscritto, prima di terminare
il volo sull'asfalto davanti alla macchina.
Inoltre, nel caso ci fosse
un bambino a bordo, nel divano posteriore, le cose andrebbero nella maniera
visibile qua a finaco...
La questione degli Airbag
Molte persone (sentite con le mie orecchie) affermano di non metter le
cinture in quanto "la loro macchina ha l'airbag, e quindi non si fanno
nulla"
Spieghiamo brevemente dove sta la cazzata: l'airbag serve ad evitare contro
il volante l'urto della testa che si piega in avanti, non essendo trattenuta
dalle cinture, ed è calibrato per esplodere, gonfiarsi e sgonfiarsi
ESATTAMENTE in quei MICROSECONDI necessari ad assorbire QUEL colpo.
Mi pare ovvio che se il corpo non è legato al sedile, sarà proiettato in
avanti contro il palloncino in fase di gonfiaggio e, nella migliore delle
ipotesi lo prenderà in pieno petto (N.B. Un airbag si apre a velocità
prossime a 300 Km/h, e io se avessi il petto che va avanti a 50 Km/h NON
VORREI ricevere un colpo sullo sterno a 300 Km/h in senso opposto, non so
voi...)
Nella "peggiore" delle ipotesi il corpo non farà altro che scivolare sopra
l'airbag per terminare (come sempre) fuori dal parabrezza.
L'Autostrada
Un'altra delle cazzate che saltuariamente mi torna all'orecchio è questa:
"E' vero, in città non mi metto la cintura, ma in autostrada la metto
sempre!". Quante volte l'avrete sentita anche voi!!! Ora, una volta fatti
questi conti, capirete da soli che se c'è un posto dove le cinture uno
potrebbe anche non metterle è proprio l'autostrada: alle velocità di
crociera tipiche (120-140 Km/h nella maggiorparte dei casi, per non dire di
più) le consegenze di un urto sono tali che, cinture o meno, chiunque
finirebbe a pezzi (letteralmente). E' proprio in città (o meglio, alle basse
velocità) che la cintura salva la vita, lo volete capire!!!!!
Perché allora molti non usano le cinture di sicurezza?
Esistono molti luoghi comuni da sfatare sull'uso delle cinture di sicurezza.
Ecco quelli che più comunemente vengono utilizzati da coloro che ritengono
inutile (se non addirittura dannoso...) l'uso delle cinture:
1) "Le cinture non servono in città, poiché nelle strade urbane la
possibilità essere coinvolti in incidenti gravi è quasi inesistente..."
Abbiamo già detto che nel territorio del nostro comune gli incidenti gravi
sono in continuo aumento, pur essendo la rete viaria prevalentemente urbana;
ciò è dovuto primariamente al mancato rispetto dei limiti di velocità. È
evidente, quindi, che non è possibile escludere la possibilità di rimanere
coinvolti in incidenti gravi circolando in città. Del resto, pur circolando
alla velocità consentita di 50 Km/h, due veicoli che si scontrano
frontalmente senza frenare producono una forza d'urto tale che i loro
occupanti possono riportare danni gravissimi, se non sono assicurati ai
sedili dalle cinture di sicurezza. Inoltre dalle statistiche ISTAT riportate in
questo sito si evince che la maggior parte degli incidenti avviene proprio in
città!
2) "Allacciare e slacciare le cinture è scomodo e comporta una perdita di
tempo, specialmente se si sale e si scende spesso dall'auto..."
L'operazione in questione, come tutte quelle che effettuiamo, diviene
semplice e rapida quando viene compiuta abitudinariamente. In ogni caso, se
i pochi secondi spesi per allacciare le cinture possono salvarci la vita,
vale la pena di risparmiarli?
3) "Un conducente esperto, se ha una condotta di guida prudente,
difficilmente può rimanere coinvolto in incidenti gravi...
Per quanto esperto e prudente, nessun conducente può controllare la condotta
di guida degli altri! Anche circolando nel rispetto delle norme e con la
massima attenzione, in certi casi non è assolutamente possibile evitare di
essere coinvolti in incidenti causati dall'imprudenza o dalla distrazione
altrui.
4) "Usando le cinture, se l'auto prende fuoco o viene sommersa dall'acqua è
possibile rimanere intrappolati nell'abitacolo senza poter uscire..."
Incidenti con queste conseguenze sono decisamente poco frequenti. Si tratta
comunque di incidenti gravi, che difficilmente lasciano indenne
l'automobilista che non usa le cinture; ed è evidente che quando si è feriti
non si hanno comunque molte probabilità di abbandonare velocemente il
veicolo!
5) "Se l'incidente avviene ad alta velocità le cinture non sono sufficienti
per salvarsi..."
Negli incidenti più gravi è possibile che le deformazioni subite dai veicoli
a seguito dell'urto siano tali da non consentire in alcun modo la salvezza
dei loro occupanti. Si consideri però quanto è accaduto nell'incidente
stradale più famoso degli ultimi anni, quello in cui ha perso la vita la
principessa Diana. L'auto sulla quale viaggiava si è scontrata frontalmente
ad altissima velocità (si è parlato di 180 Km/h) contro un pilone di
cemento, elemento totalmente privo di capacità di assorbimento dell'urto;
ebbene, il solo occupante del veicolo che si è salvato, seppure subendo
gravi ferite, è stato l'unico che faceva uso delle cinture di sicurezza.
6) "Le cinture di sicurezza, in caso di incidente, possono talvolta
provocare danni peggiori di quelli che si avrebbero avuti senza usarle..."
Come si è detto in precedenza, le cinture sono progettate in modo da
distribuire la forza di impatto dell'urto sulle parti più forti del corpo,
che difficilmente subiscono danni rilevanti.
Dalla II RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLO STATO DELLA SICUREZZA STRADALE -
MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI - ISPETTORATO PER LA SICUREZZA DELLA CIRCOLAZIONE
- ANNO 1999 pag. 109 e seguenti
L'USO DEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA
Aspetti generali e confronti internazionali
L'uso della cintura di sicurezza e del casco è considerato di prioritaria
importanza dalla Commissione europea, dalla CEMT, dagli organi di governo della
maggior parte dei Paesi sviluppati.
In Italia l'obbligo dell'uso dei dispositivi di sicurezza è stato introdotto
nel 1986 per quanto riguarda il casco e nel 1988 per quanto riguarda la cintura
di sicurezza.
La Commissione europea ritiene che un incremento dell'uso della cintura di
sicurezza al livello dei Paesi europei più sensibili in questa materia possa
portare ad una riduzione del 15% delle morti per incidenti stradali.
Le direttive del Presidente degli USA per l'estensione dell'uso delle cinture
di sicurezza indicano come un incremento dell'uso della cintura di sicurezza del
17% possa determinare una riduzione dei morti per incidenti stradali del 22%,
con un risparmio atteso di 275 milioni di dollari USA. In entrambi i casi l'uso
della cintura di sicurezza e del casco è considerato di importanza cruciale per
ridurre gli effetti degli incidenti sulle persone
In Italia il rispetto dell'obbligo all'uso dei dispositivi di sicurezza
appare, con tutta evidenza, molto basso. Su tale materia tuttavia manca, nel
nostro Paese e in pochi altri, una rilevazione sistematica.
Le poche stime disponibili indicano per l'Italia percentuali d'uso che
oscillano tra il10% e il 15%, che collocano l'Italia tra i Paesi con la minore
diffusione in assoluto dell'uso sistematico delle cinture di sicurezza.
Inoltre, nel nostro Paese, il confronto fra indice di mobilità e conducenti
coinvolti in incidenti, fa emergere profili comportamentali del tutto simili sia
in ambiti ad elevata mobilità che a bassa mobilità: in entrambi i casi emerge
chiaramente una evasione sistematica all'obbligo della cintura di sicurezza.
Conducenti e trasportati non manifestano una adeguata percezione del rischio
connesso all'omissione dell'uso delle cinture di sicurezza e, nel caso dei
ciclomotori, del casco.
Il fenomeno riguarda, in misura minore, anche l'obbligo all'uso del casco per
i motocicli
Effetti dell'uso dei dispositivi di sicurezza in Italia
Per converso i pochi dati sull'incidentalità riguardanti gli effetti degli
incidenti con e senza l'uso dei dispositivi di sicurezza evidenziano l'elevata
efficacia" della cintura di sicurezza e del casco nella riduzione degli
effetti gravi, attraverso una "traslazione" delle conseguenze
dell'incidente dal decesso verso il ferimento e dal ferimento verso l'incolumità.
Si evidenzia infatti che:
a) tra conducenti che indossavano la cintura, l'1,5% è deceduto,
poco meno del 53% è rimasto ferito ed oltre il 45% è rimasto illeso.
b) al contrario, tra conducenti che non indossavano il dispositivo di
sicurezza al momento dell'incidente, il 6,9% è morto, oltre il 58% è rimasto
ferito e il 35% è rimasto illeso.
In particolare, l'assenza dell'uso della cintura determina -a parità
di altre condizioni -un incremento del tasso di morti per incidente pari a:
3,5 volte in ambito urbano;
poco meno di 5 volte in ambito extraurbano.
Considerazioni analoghe possono essere svolte per quanto concerne i
ciclomotori e motocicli, l'incidenza della mortalità tra i conducenti che
sicuramente non indossavano il casco, soprattutto in ambito urbano, è doppia
rispetto a coloro che lo indossavano. In particolare oltre il 70% dei conducenti
deceduti non indossava il casco. Il fattore di incremento della mortalità, a
parità di numero di incidenti, risulta pari a 1,8 in ambito urbano e a 1,7 in
ambito extraurbano. L'incremento delle condizioni di sicurezza degli utenti è
testimoniata soprattutto dall'aumento del tasso di incolumità dei conducenti
coinvolti in incidenti (10,5% tra chi indossava il casco contro il 5,7% di
quelli che non lo indossava).
In sostanza emerge con chiarezza la necessità di rafforzare l'obbligo
all'uso di questi dispositivi di sicurezza sia attraverso campagne di
sensibilizzazione (e di convincimento), sia attraverso un più rigoroso ed
efficace controllo da parte dei corpi di vigilanza. 76
A tale proposito è necessario rilevare che nelle statistiche ufficiali la
violazione all'obbligo di indossare le cinture di sicurezza non compare tra le
venticinque sanzioni più diffuse, il dato contrasta in modo straordinario con
la bassa diffusione di questo dispositivo di sicurezza e sembrerebbe indicare
una sostanziale assenza di controllo da parte dei corpi di polizia; In ogni caso
si ribadisce come su tutta la materia manchi nel nostro Paese una qualche forma
di conoscenza sistematica.
(Roma 1999)
Nella relazione conclusiva della recente ricerca europea SARTRE (Social
Attitudes to Road Traffic Risks in Europe) che si basa su indagini sociologiche
e non su dati di incidente, si trovano conclusioni di questo tipo
"Impressionante è la bassissima percentuale di persone che dichiarano
di indossare le cinture nelle nostre città: la risposta "mai" arriva
al 51% in Italia, a fronte del 15% europeo .
E' stato calcolato che il raggiungimento dei livelli medi europei di utilizzo
della cintura, farebbe risparmiare all'Italia qualcosa come 2.000 morti per
anno, dei quali la parte più significativa proprio in città.
Morti e feriti in città in Italia rappresentano i tre quarti del totale
mentre in Europa la media e del 66% causato proprio dal divario nell'uso della
cintura di sicurezza
Per esempio Il 55% degli italiani ritiene erroneamente che le cinture non
siano obbligatorie sui sedili posteriori
Meno pronunciato il divario per quanto riguarda le affermazioni sui
comportamenti in autostrada: gli italiani che dichiarano di non indossare
"mai" le cinture di sicurezza sono l'11%, a fronte di un 4% della
media europea.
Le considerazioni di Stradamica esposte nel corso
della conferenza stampa del 15 novembre 2000
Applicando ai dati degli incidenti in Provincia di Brescia i possibili esiti
positivi dell'uso della cintura di sicurezza, contenuti nella relazione al
parlamento sulla sicurezza stradale, si può affermare che
"Se tutte le persone coinvolte in un incidente stradale, lo
scorso anno in provincia di Brescia, avessero utilizzato la cintura di
sicurezza, avremmo avuto 600 feriti in meno, avremmo dimezzato il numero dei
feriti gravi con 150 handicappati gravi in meno, 50 persone sarebbero
probabilmente vive. Il risparmio economico per la comunità bresciana
assommerebbe a circa 400 miliardi di lire."