La Golf GTi G60 è un' auto piuttosto rara in Italia: ne furono importati esattamente 2000 esemplari tra la fine del 1989, quando fu
presentata, ed il 1991, quando fu terminata la produzione. Il costo, di 32 milioni di lire, era molto elevato: basti pensare che una GTi 8v
e una 16v costavano rispettivamente ben 10 e 7,5 milioni di meno. A fronte di un prezzo elevato, però, la dotazione era alquanto completa:
ABS, catalizzatore, condizionatore, servosterzo, EDS.
Il motore 1800 8 valvole, sovralimentato tramite compressore volumetrico, sviluppa 160 cv, e l' auto raggiunge una velocità massima
di 220 km/h. Molto buona la coppia che, accanto al valore massimo di
22,9 kgm @ 4000 rpm, è presente con almeno 20 kgm tra i 2400 e i 5600 rpm. Questo è dovuto al volumetrico che, a differenza del turbo, ha un
funzionamento più costante ed immediato.
Esteticamente, la G60 si differenzia dalla GTi per pochi particolari: codolini più sporgenti, spioler
e gomme maggiorate; l' assetto è più basso di 1 cm dietro e 2 davanti. I
pneumatici sono in misura 185/55 VR 15, o 195/50 VR 15 su cerchi BBS.
In sostanza, la G60 non era una sportiva dura e pura, ma un' auto che privilegiava un' ottima fruibilità e soluzioni tecniche raffinate e
particolari. Per questo alcuni rimanevano un po' delusi dalla poca brutalità espressa dalla vettura, che si sarebbero aspettata più
nervosa e "cattiva".
Il compressore G
Il "G Lader" fu montato per la prima volta nel 1985 sulla Polo GT G40, che aveva carrozzeria coupè. Una di queste auto riportò risultati da
primato nella categoria fino 1,3 lt: 5000 km percorsi ad una media di 204 km/h e 208 km/h di media per 24 ore. Tali risultati incoraggiarono
gli investimenti nella sovralimentazione volumetrica: nacque così la Rallye Golf, con trazione integrale con motore 1800, prodotta in 5000
esemplari per fare da base al modello da corsa per il gruppo A. Il suo successo fu però oscurato da una vettura italiana che rappresentava (e
lo fa ancora oggi) il top della sportività: la Lancia Delta Integrale.
Dalla Rallye derivò la Gti G60, su scocca GTi e trazione anteriore, e la Syncro, modello della G60 mai importato
in Italia. Il G Lader fu utilizzato poi anche sulla Corrado e sulla Passat Syncro, sia in
versione berlina che SW.
Il G Lader non ha giranti, a differenza degli altri compressori volumetrici (Roots,
Lysolm, Bendix, Ro Lader). Quindi le due parti concentriche a forma di G, che hanno il compito di trasferire l' aria
dall' ingresso all' uscita del compressore, non seguono un movimento circolare: la parte esterna rimane immobile, mentre quella
interna ha un movimento alternato imposto da un eccentrico. La compressione si ottiene quindi tramite l' aumento e la diminuzione del volume occupato
dall' aria. I vantaggi che questa scelta comporta rispetto alla soluzione tradizionale sono perdite meccaniche e fluidodinamiche
inferiori, che portano quindi ad un maggiore rendimento. E' peraltro sconsigliabile l' utilizzo di una pressione superiore a 0,7 bar, a
causa dell' eccessivo riscaldamento dell' aria per il calo di efficienza. L' aumento della portata d' aria è così contrastato dalla
sua rarefazione, e i rischi di detonazione aumentano. Quindi, le caratteristiche del G Lader permettono di ottenere una curva di coppia
piuttosto costante ed un valore massimo della stessa elevato a basso numero di giri, ed una buona potenza che non necessita di regimi
elevati, riducendo così la fatica a cui sono sottoposti gli organi meccanici.
Evoluzione di tale modello è stata la "Golf edition" una serie
limitata di sole 70 autovetture prodotte con la testata a 16 valvole ed un
incremento di potenza di ben 50cv che porta così i cavalli totali a ben 210.
Poche le altre modifiche rispetto alla G60: c'è la scritta "edition" sia sulla
parte anteriore che su quella posteriore della vettura, le luci targa blu ed i
cerchi BBS. All'interno ci sono i sedili sportivi Recaro. Tnk
to Sacha®
|
|