L'idea di Wind partì da Enel, che volle sfruttare
parte delle proprie infrastrutture e di quelle delle Ferrovie dello Stato per
creare un nuovo gestore di telefonia mobile. Per farlo, Franco Tatò,
amministratore delegato dell'Enel nel 1997 chiamò come soci France Telecom e
Deutsche Telekom.
Il 4 aprile 1998 la Presidenza del consiglio dei
Ministri pubblicò le misure per il rilascio della terza licenza per il servizio
radiomobile pubblico. Alla gara parteciparono tre consorzi: Wind, Picienne e
Telon. La gara contemplava anche la possibilità di ottenere l’assegnazione di
4,8 MHz nella banda a 900 MHz. Il 9 giugno 1998 venne comunicata la vittoria del
consorzio Wind a cui venne assegnata la licenza GSM-1800 e GSM-900 in data 30
giugno 1998.
Unico neo della licenza: Il sistema dovrà essere a
1800mhz sfruttando la nuova tecnologia "dual-band". Il problema principale è
rappresentato dal fatto che i terminali dual band erano più costosi per l'utenza
dell'epoca e soprattutto coprire il territorio a 1800mhz è molto più dispendioso
che coprirlo a 900mhz in quanto le celle a 1800 coprono una porzione
ridotta di territorio rispetto a quelle a 900, a vantaggio delle emissioni
elettromagnetiche e della capacità di servire un più elevato numero di utenti.
Tale limitazione viene comunque derogata al di fuori dei grossi centri urbani,
dover peraltro le frequenze dei 900mhz sono già sature.
Wind conquista subito un'importante fetta di mercato
grazie a delle tariffe che piacciono al pubblico (senza scatto alla risposta) e
con un'aggressiva operazione di marketing che prevedeva la vendita di sim
ricaricabili a 100.000 lire con 100.000 di credito e sms gratuiti per un anno,
cosicchè risultava difficile resistere alla tentazione di comperarne una e di
gettarla una volta esaurita se non si era soddisfatti del servizio. Inoltre Wind
era l'unico gestore a non prevedere i costi di ricarica (che all'epoca erano di
10.000 lire, ovvero una ricarica da 50.00 lire costava 60.000 e una da 100.000,
110.000)
Wind ha poi saputo sfruttare egregiamente l'essenza
di gestore di telefonia fissa e mobile, permettendo di attivare la "convergenza"
tra il telefono di casa e i telefoni mobili: 150 lire al minuto tutto compreso.
L'operazione è stata possibile grazie all'acquisto di infostrada da parte di
Mannesmann (che deteneva oltre il 50% delle azioni Omnitel) quando decise di
abbandonare il settore delle telecomunicazioni.
Wind beneficiò inoltre dell'acquisizione del
pacchetto clienti di Blu quando fallì
|