Nel 1987 SIP si trovò di fronte a un grosso
problema: la rete RTMS studiata ad inizio decennio e commercializzata dal 1985
si palesò subito sottodimensionata rispetto alle inaspettate richieste da parte
della crescente utenza mobile. I lavori di ampliamento della rete del 1986
erano solo un palliativo e già da anni si discuteva di un nuovo standard
digitale per tutta l'Europa che sarebbe dovuto entrare in funzione nel 1991. Quindi si doveva decidere se investire su un
sistema di transizione che avrebbe permesso di far fronte ad un bacino di utenza
sempre maggiore (studi Sip prevedevano un milione di clienti nel 1994 e 4
milioni nel 2000... nel 1998 in realtà erano già 20 milioni...!), ma che nessuno sapeva quantificare, oppure sfruttare la rete RTMS fino alla saturazione e rinunciare a nuovi potenziali clienti
fino al 1991 quando sarebbe stata introdotta la rete digitale GSM. Sembrava a
prima vista assurdo investire in un nuovo sistema che nella migliore delle
ipotesi sarebbe stato pronto nel 1990, quando l'anno dopo sarebbe arrivato il
GSM... La decisione sulla scelta di passare all'etacs fu spinta dal lungimirante ing. Sentinelli, il quale aveva le idee ben chiare sul
futuro della telefonia mobile nel nostro paese: - basandosi su previsioni e sui
dati delle utenze degli altri paesi europei (nell'89 l'Inghilterra aveva 860.000 utenze,
la Svezia 350.000, Danimarca Francia e Germania erano ben oltre i 150.000 e
l'Italia era ferma a 66.000) prevedeva un grosso incremento dell'utenza mobile
nel nostro mercato.
- una impossibilità di avere una rete digitale affidabile nel 1991, come
previsto dalle tempistiche. Era si vero che probabilmente sarebbe stato tutto
pronto per l'avvio del sistema GSM, ma era altrettanto vero che si parlava di un
sistema digitale che nessuno aveva mai provato e che nessuno sapeva come
avrebbe realmente funzionato; quindi per renderlo completamente efficiente
sarebbe servito tempo e non poco. - solo una volta definito e collaudato il
sistema sarebbero cominciate le produzioni dei telefonini, e la cosa avrebbe
ovviamente dilazionato ancor più i tempi per l'accesso alla tecnologia da parte
dell'utenza - infine commercialmente parlando, SIP era ben conscia che con
l'introduzione del gsm ci sarebbe stata anche la concorrenza di un secondo
gestore e quindi era necessario penetrare il mercato il più possibile al fine di
fidelizzare la clientela e farla poi migrare su tecnologia GSM. Una limitazione del
bacino di utenza prima dell'apertura del
mercato sarebbe stata una scelta commerciale fortemente errata. - C'era inoltre STET che premeva
per l'introduzione di questo nuovo sistema al fine di completare il proprio
piano di sviluppo e ricostruzione del settore delle telecomunicazioni per
superare i ritardi accumulati verso il resto dell'Europa.
SIP decise quindi di adottare un sistema di transizione, i requisiti che esso doveva
avere erano: - adozione di una rete già collaudata che non richiedesse quindi
ingenti risorse economiche e temporali per la commercializzazione. - rapido
rientro degli investimenti grazie all'elevata clientela "potenziale" stimata
disponibile in Italia e al previsto ritardo dell'introduzione del sistema GSM.
- un servizio efficiente subito: la clientela di fine anni '80 era composta da
utenti che erano determinanti per l'immagine di SIP e non gli si poteva proporre
un servizio scadente, pena una grossa pubblicità negativa che avrebbe vanificato
tutti gli sforzi.
La pianificazione aziendale prevedeva investimenti fino al 1993 che sarebbero
rientrati entro il 1995, dopodichè la rete avrebbe dovuto cominciare una fase di
dismissione in favore del GSM.
Bisognava quindi fare presto, il ritardo nel lancio del sistema avrebbe
procurato a SIP danni economici enormi sia in termini di mancato rientro degli
investimenti, sia in termini di mancata acquisizione di clientela da traghettare
sulla futura rete GSM erodendo così quote di mercato a nuovi operatori.
L'ambizioso traguardo temporale era quello del lancio del servizio prima dei
mondiali di calcio del 1990.
SIP scelse di adottare in Italia la tecnologia TACS, già brillantemente
utilizzata in Inghilterra dal 1985 e quindi con i terminali (telefoni cellulari)
già pronti nel mercato. Vennero scelte le centrali Ericsson (mod. AXE10) che
risultavano essere di gran lunga le migliori ed erano disponibili in 15 mesi.
Nel 1988 si cominciò la progettazione del tutto su scala nazionale, nel 1989 si
cominciarono ad installare le apparecchiature che dovevano essere omologate
entro fine anno, nel febbraio '90 era già tutto pronto e fu possibile una
dimostrazione del servizio che avrebbe cominciato la commercializzazione il mese
successivo potendo quindi sfruttare un evento mediatico irripetibile come i
mondiali di calcio (facile ricordare i giocatori della nazionale ripresi mentre
telefonavano con i cellulari ETACS; Sip infatti in accordo con l'organizzazione,
diede centinaia di telefoni in uso a persone note ottenendo una grossa
pubblicità e accrescendo l'idea dello "status symbol").
Altro problema che si poneva era quello della rete commerciale: SIP disponeva di
150 negozi su tutto il territorio nazionale per la vendita dei telefoni
cellulari. Troppo pochi rispetto alle previsioni di vendita. SIP decise
coraggiosamente di liberalizzare il mercato di vendita dei telefonini,
rinunciando ad una grossa fetta di introiti (si parla di circa un milione di
lire a telefono) in favore di una ampia e capillare rete vendita che avrebbe
consentito una maggiore diffusione della telefonia mobile e quindi un rientro
dei mancati ricavi provenienti dalla vendita degli apparecchi.
La strategia commerciale prevedeva anche una rivisitazione del sistema
tariffario: si sosteneva che un alto costo d'accesso e alti costi fissi di
gestione del servizio limitassero la diffusione e allontanassero gli indecisi al
passaggio alla telefonia mobile. I costi d'esercizio (quelli della telefonata)
non venivano invece percepiti come grosso impedimento. Rientrava quindi anche in
tale ottica (nel 1990 un cellulare costava circa 5 milioni) la liberalizzazione
della vendita degli apparecchi. Nel 1991 viene presa la decisione di dimezzare
il canone da 101.250lire a 50.625lire. Quasi contemporaneamente a ciò, con la
manovra finanziaria del 1991 il governo italiano introdusse una tassa di
25.000lire/mese di concessione governativa sugli abbonamenti dei cellulari e la
cosa ovviamente andò a mettere i bastoni fra le ruote ai piani di marketing di
SIP. Per raggiungere il grande pubblico ed incentivare la diffusione, nel 1993
fu ridimensionato il canone a 15.000lire/mese per le utenze business e fu introdotto
il servizio «family» che permetteva tariffe molto abbordabili anche per chi
non faceva del telefonino un mezzo indispensabile. Inizialmente abbonarsi al servizio Etacs era
economico, si spendevano 5.000lire al mese e si usufruiva di tariffe
basse la sera e il weekend ed anche gli apparecchi erano venduti a prezzi modici
(vedi QUI le tariffe TACS;
Vedi QUI i prezzi dei telefoni negli anni
'80/'90). Per ovviare alla
possibile sostituzione da parte dell'utenza dalla telefonia fissa a quella
mobile, era necessario essere intestatari di un contratto per telefonia fissa
per poter avere una linea mobile.
Inoltre con il sistema ETACS era possibile utilizzare (e quindi vendere) anche
servizi diversi dalla fonia, l'esempio di maggior successo è il
Teledrin. Il sistema ETACS venne scelto anche da
Austria, Spagna ed Irlanda.
Ecco una tabella con i numeri degli abbonati al servizio radiomobile (ETACS+RTMS)
Anno
Abbonati
Fatturato (mld)
31/12/1990
265.962
260
31/12/1991
567.535
680
31/12/1992
780.800
1060
31/12/1993
1.207.000
n.d.
31/12/1994
2.239.738
n.d.
31/12/1995
3.923.000
n.d.
31/12/1996
6.418.312
n.d.
Nel 1993 gli utenti superarono il milione,
ed il monopolista SIP si apprestava a divenire leader in Europa per numero di abbonati; furono
per cui potenziate le reti ed allargato il servizio.
Vannini, responsabile “innovazione e tecnologie di business” di Tim, ricorda che
furono in molti a credere che la telefonia mobile avrebbe danneggiato quella
fissa. Nonostante il cellulare fosse ormai usato da tutti i componenti della
famiglia, con modalità e tempi differenti, Vannini non ha mai creduto che esso
potesse soppiantare la telefonia fissa. Il responsabile ammette anche che
inizialmente la telefonia mobile seguì le scelte della telefonia pubblica fissa
per aprire i suoi prodotti al grande pubblico. Fu così che nacque ad esempio la
decisione di
equiparare un minuto di conversazione serale con l’apparecchio mobile al costo
di un gettone della cabina telefonica. In seguito però vennero studiate
strategie apposite per il nuovo tipo di comunicazione.
Carta telefonica SIP del 1993
dove sul retro veniva pubblicizzato il telefonino con le citate tariffe
"family"
Nel 1995 nasce la seconda generazione di cellulari con l’entrata in scena di
Omnitel e del Gsm, Global System for Mobile Communications. Questa nuova era non
segnò automaticamente la fine dell’ Etacs che aveva visto crescere i suoi utenti
fino a due milioni ed essere sopravanzato come utenze solo nel 1997. Vannini dichiara «il numero di clienti è continuato ad
aumentare grazie alla capillarità della rete e all'alta qualità del servizio. Il
pareggio tra le due tecnologie si è avuto tra il 1997 e il 1998. D’altra parte la sperimentazione
sulla tecnologia Gsm era già partita dall’autunno 1992, non volevamo farci
trovare impreparati alla nascita del libero mercato. Anche perché la vecchia
tecnologia non poteva più essere perfezionata: non sarebbe stato economicamente
interessante proseguire con l’Etacs».
Dal 5 luglio 2004 non è più stato possibile attivare una linea TACS e la notte tra il 30 ed il 31 dicembre 2005 sancisce la chiusura definitiva dei ponti radio analogici
che per 15 anni han provveduto al funzionamento di due servizi della telefonia
mobile: ETACS e Teledrin - servizio di radioavviso personale. I due servizi dell’operatore delle telecomunicazioni Tim,
passati di mano prima da SIP e poi da Telecom italia, cederanno definitivamente
il posto alle tecnologie di seconda e di terza generazione: Gsm e Umts.
Ecco 2 pubblicità che risalgono al 1990 e che pubblicizzano i radiotelefoni
(non venivano ancora chiamati "cellulari") veicolari. Sebbene fossero già in
vendita i Motorola MicroTAC dall'anno prima,
l'idea di telefonia mobile in quegli anni era ancora basata sui telefoni
veicolari, dove come è stato più volte ribadito in queste pagine, è nata la
telefonia mobile.
A differenza dei numeri di telefono assegnati all'utenza GSM, un numero ETACS
era composto da 6 cifre anziché 7 dopo il prefisso del gestore (03xx).
Prima
della cessazione di funzionamento, il TACS aveva acquisito gli ultimi servizi
base della telefonia GSM: era possibile comporre sms dettandoli a voce chiamando
un apposito numero del gestore telefonico, e la sicurezza del codice
identificativo era aumentata fino a rendere il telefono molto sicuro dalla
clonazione.
Gli SMS e la tecnologia ETACS.
l'evoluzione del sistema portò alla possibilità per gli utenti della rete
analogica di usufruire del sistema di invio/recezione degli SMS. La linea
analogica per sua natura non consentiva la cosa, ma TIM escogitò gli "sms
vocali" così da cercare di colmare questa lacuna. Funzionava così:
- Invio di Short Message vocali
Con una chiamata al 9600 il
cliente può registrare e inviare un messaggio (tempo max di registrazione 15
sec), con una stessa chiamata e possibile inviare max 5 messaggi - Notifica
La presenza di uno Sm è notificata con una chiamata in
fonia ("Tim nuovi Sm vocali, chiamare il 9600 per l'ascolto") - Ascolto
E' gratuito e possibile chiamando il 9600. La ricezione di
un Sms testuale da Gsm sarà trasformato in forma vocale Il cliente Tacs ricaricabile con credito 0 ha la ricezione e invio bloccati
Il numero di Sm vocali memorizzabili è 10
CLIENTI GSM Tim e altri operatori - Invio di Short Message a clienti
Tacs L'invio lviene effettuato con le modalità di un normalissimo Sms
- Notifica
E' inviato un Sms, gratuito, che segnala
la presenza di nuovi Sm vocali e riportala numerazione da chimare: 9600 per i
GSm Tim, 800019600
per i clienti Gsm di altri operatori - Ascolto
E' gratuito. Gsm Tim devono chiamare il 9600, Gsm di altri operatori il n° verde
800019600
Costo del servizio Sms
Costo messaggio lire
200+iva
L'ascolto dei messaggi è sempre gratuito
CLI
l'identificativo del chiamante era possibile, ma era supportato solo dai
cellulari più recenti, inoltre su quelli abilitati ma meno recenti occorreva
modificare un dato nella stringa di inizializzazione.
I prefissi che
SIP/TIM assegnò nel corso degli anni alla rete TACS a partire dal luglio
1990 furono i seguenti:
La particolarità del prefisso 0368 rispetto ai prefissi precedenti, consiste
nella composizione sia a 6 che a 7 cifre dopo il prefisso.
Tale particolarità è dovuta all'esaurimento di numerazioni disponibili in
seguito alle sempre crescenti richieste di attivazione di utenze radiomobili che
caratterizzò particolarmente il mondo della telefonia mobile italiana a partire
dalla metà degli
anni novanta.
La dismissione della rete analogica in favore di quella digitale non fu
dettata solo dall'impetuoso aumento di abbonati ai servizi, la rete analogica
aveva alcuni insormontabili problemi che ne avrebbero ostacolato la diffusione e
limitato l'uso.
Innanzitutto a causa di diverse scelte tecniche all'interno dei vari
paesi europei c'erano diverse tecnologie utilizzate per il
sistema radiomobile, totalmente incompatibili tra loro. Quindi un cellulare atto
ad operare sul territorio italiano non lo si poteva usare in altri paesi.
La capacità di banda era ridotta e quindi ogni SRB (stazione radio base)
poteva veicolare solo un numero limitato di utenze, e questo lo sanno bene
coloro che hanno utilizzato la rete fino a poco prima dell'espansione del gsm.
In pratica nel 1995/1996, quando gli utenti tacs erano alcuni milioni, dopo le
20,30 (quando diminuiva la tariffa residenziale) e fino a notte tarda in alcune
zone diventava impossibile utilizzare il cellulare a causa dell'indisponibilità di
canali liberi.
Non era possibile far utilizzare all'utente servizi diversi da quello
fonico. Non era quindi possibile inviare SMS, e-mail o fax. Certo, a fine anni
80 quando si decise di introdurre lo standard ETACS in Italia nessuno avrebbe
mai pensato ad internet sul cellulare.... visto che nessuno o quasi sapeva cosa
fosse internet in quegli anni.
Infine le potenze utilizzate dai cell. erano decisamente più elevate di
quelle del gsm, esponendo gli utilizzatori ad un maggiore assorbimento di
radiofrequenza e le batteria ad un precoce consumo della carica.
infatti i portatili tacs avevano una potenza massima di 0,6 Watt contro ai 2
Watt del gsm, però il trasmettitore lavorava costantemente, mentre il gsm
trasmette in uno slot temporale di 1/8 del tempo totale, quindi con potenza
media risultante di 0,25 Watt
I problemi della rete analogica ETACS erano anche legati alla
sicurezza, in quanto con un comune scanner operante sulla banda
935-960Mhz è possibile ascoltare le telefonate sulle celle vicine allo
scanner. Inoltre con dei decodificatori è possibile anche risalire ai
numero di telefono. Quest'ultimo fattore, oltre a compromettere
chiaramente la privacy, permetteva anche la clonazione del telefono
cellulare che si identificava nella rete con il proprio numero seriale e
con il proprio numero di telefono, dati che si potevano intercettare e
che era possibile riprogrammare su un altro telefono rendendolo quindi
nella rete identico all'altro. Questo problema chiaramente ha ridotto
notevolmente la diffusione del telefono cellulare ed il problema è
stato ampiamente risolto con l'introduzione del
GSM